Le Minne di Sant’Agata diventano un romanzo

Protagoniste anche di un libro di Giuseppina Torregrossa, le minne di Sant’Agata sono quella sorta di cassatine che per forma e aspetto ricordano il seno femminile. Ricoperte di glassa, sono una vera e propria tentazione e per chi è amante di dolci.
Sono dolci dedicati alla santa patrona di Catania, Agata, e oramai si trovano nelle pasticcerie tutto l’anno.  Agata è protettrice di balie, nutrici e donne affette da patologie al seno, e le “Minne” sono dedicate a lei che – secondo la tradizione – subì lo strappo delle mammelle per volontà del console romano Quinziano, riuscì a sopravvivere alla tortura grazie all’apparizione di San Pietro che ne sanò le ferite, ma fu poi sottoposta ai carboni ardenti e morì il 5 febbraio del 251.

Come spiega Terragrossa nel suo libro: “dietro le minne, e in realtà dietro qualsiasi preparazione casalinga, c’è un patrimonio fatto di sentimenti e legami affettivi, ma anche di ricordi e costruzione di un’identità”,  e ancora spiega Torregrossa, “nelle cucine si svolgeva la vita, prendeva forma un passaggio di testimone da nonna, gelosa custode della memoria, a nipote, da madre a figlia; forse tutto ciò sta andando perso, perché in casa si sta ai fornelli sempre meno, però credo che ognuno di noi conservi con piacere quel quadernino segreto e ciancicato dove sono riportate le vecchie ricette, che rappresentano il passato e la storia della propria famiglia”.

 

 

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